• Andato in scena il
  • 4 Agosto 2014

    ore 21:15

L’uomo, la Bestia e la Virtù


di Luigi Pirandello.

con Enrico Guarneri, Emanuela Muni, Rossana Bonafede, Pietro Barbaro, Vincenzo Volo, Rosario Minardi, Nadia De Luca, Ivano Falco, Rosario Marco Amato, Manuel Sciacca.

regia Antonello Capodici

NOTE REGIA

La commedia fu scritta, probabilmente, fra la fine del ’18 e l’inizio del ’19. Quello che sappiamo è che debuttò a Milano nel maggio di quell’anno. Con non straordinario successo, pare. E’ lo sviluppo di una novella del 1906, “Richiamo all’ordine”, inserita nella raccolta intitolata “La Giara”. Il pubblico milanese, forse, ci rimase male, non abituato com’era ai temi insolitamente “scollacciati” e farseschi della trama. Pirandello ha già scritto e rappresentato “Lumie di Sicilia”, “Liolà”, “La Morsa”, “Il piacere dell’onestà”. E’ un Autore in crescita. Ma – soprattutto – in cerca. Ma in cerca di cosa? Di se stesso, verrebbe da dire: ma saremmo già altrove. Cerca senz’altro, fra le tante cose, il consenso del pubblico: forse non gli dispiacerebbe un po’ di sano e tranquillo successo, anche commerciale. Si sa: i quattrini non bastano mai, in casa Pirandello. Ci ha già provato con la versione dialettale del “Berretto a sonagli”, che, nelle mani di Musco, risulta essere più uno spettacolo comico che “quell’altra cosa” che egli intendeva scrivere. Cioè? “Quell’altra cosa“ è Pirandello stesso. Il suo genere. La sua firma. Il suo marchio. Il suo universo: senza scampo, senza speranza, senza voglia.

Il “plot” è abbastanza noto: un giorno, la signora Perella, amante del pavido professor Paolino, scopre d’esserne incinta. Ella perciò nasconde, nel suo corpo filiforme ed aggraziato, il bizzarro segreto della maternità. Come se lo è procurato, Ella, questo “segreto” felice e terribile al tempo stesso? Neppure Lei saprebbe dirlo! Come nei personaggi di Rosso di San Secondo, l’atto sessuale in sé, avviene come in sogno. Fra le note bislacche e le immagini acide del fantastico. Così eterea e disincarnata appare la signora “Virtù”, da non potersi neanche concepire la ferina brutalità dell’accoppiamento. “E’ accaduto!” – dice un altro celebre personaggio femminile pirandelliano – “Mentre dormivo col gusto d’una bimba, fra immagini sognate!”

E si scruta d’intorno con lo stupore delle cose appena ricordate.

La scelta di Guarneri, attore dalle qualità interpretative indiscusse, nella parte del trasparente Signor Paolino è il punto di svolta per una ulteriore, modernissima, versione del testo. L’Uomo soffre dell’ipocrisia del mondo, secondo cui essere ben educati vuol dire essere dei “commedianti”. E’ un uomo che auspica un mondo in cui i rapporti siano sinceri ma che pur di salvare il suo onore e quello della sua amante, è disposto a venderla al miglior offerente. Tutto in lui è falsato, ciò che per lui è purezza altro non è che strumentalizzazione del maschio. In un mondo dove l’uomo e la virtù ne escono sconfitti, è legittimo domandarsi: chi sia, veramente, “la Bestia“?

Ora, a me pare, che – così facendo – un nuovo disegno possa formarsi dinnanzi al pubblico che affronteremo, in Sicilia e altrove, con questa nostra edizione. Penso ad una regia “pop”. Certo, rispettosa del testo (e ci mancherebbe!) ma con uno spirito – visivo, sonoro, iconografico, musicale – che rimandi pure al mondo visionario di Waidekind e Kaiser. I personaggi, esili persino nei nomi in forma di vezzeggiativi, si muovono, leggerissimi, in uno spazio “open”, attraversato e descritto da nitide forme alla Wilson.